buttafuòri

sm. inv. [sec. XIV; impt. di buttare+fuori].

1) Nel gergo teatrale, fino a tutto il sec. XIX, la persona incaricata di dare agli attori il segnale di entrata in scena e di consegnare loro gli “oggetti a mano” (lettere, armi, ecc.) necessari per l'azione. Oggi tale compito è svolto dal direttore di scena.

2) Per estensione, neologismo, persona che nei bar e nei locali notturni ha il compito di allontanare dalla sala i clienti importuni.

3) Nome di varie aste utilizzate sulle navi per tenere sporto all'infuori qualcosa. Sono tali, per esempio, i buttafuori di civada che, disposti divergenti verso prora ai due lati del bompresso, spingono all'infuori i venti delle aste di fiocco e di controfiocco per aumentarne l'inclinazione rispetto a queste; i buttafuori di crocetta che, disposti divergenti verso poppa ai due lati della crocetta, agiscono nello stesso modo sui paterazzi di velaccio e controvelaccio; il buttafuori di briglia, più noto come pennaccino.