biblioteconomìa

sf. [sec. XX; da biblioteca+-nomia]. Disciplina che studia le norme e i metodi che regolano l'ordinamento e il funzionamento delle biblioteche, dalla sistemazione funzionale degli impianti alla legislazione specifica, dalla scelta del materiale bibliografico all'addestramento del personale. Ha tuttavia importanza preminente in biblioteconomia lo studio dei sistemi di ordinamento, classificazione e catalogazione del materiale librario. Anche se il termine è stato coniato solo nel sec. XX, trattati sull'argomento esistono fin dal Medioevo, come quello contenuto in un capitolo dell'Instructio officialium di Umberto de Romanis (sec. XIII). Il primo trattato moderno di biblioteconomia è l'Advis pour dresser une bibliothèque (1627) di G. Naudé, al quale si deve l'ordinamento della Biblioteca Mazarina di Parigi. Tuttavia le linee principali dell'odierna biblioteconomia possono dirsi fissate solo nel sec. XIX, sia per quel che riguarda i principi teorici e la didattica, sia per quanto riguarda le loro realizzazioni pratiche: se ne possono fissare i momenti principali nella fondazione della École Nationale des Chartes (Parigi, 1821), nell'attività del bibliotecario tedesco M. Schrettinger, dell'italiano A. Panizzi, dell'americano M. Dewey e, soprattutto, nella creazione in molti Paesi di grandi sistemi nazionali di biblioteche.

Bibliografia

E. C. Pirani, Manuale del bibliotecario, Modena, 1961; G. Guerrieri, Linee di biblioteconomia e bibliografia, Napoli, 1971; F. Barberi, Schede di un bibliotecario, Roma, 1984.