biancherìa
sf. [sec. XVI; da bianco]. Il complesso dei tessuti confezionati, bianchi o colorati, usati per la persona o per la casa: biancheria intima, da tavola, da bagno. § La biancheria intima o personale comprende i capi di vestiario portati direttamente sulla pelle, sotto gli abiti veri e propri. Nell'antichità non se ne conosceva l'uso; solo i Romani portarono oltre la tunica intima o lintea vari indumenti (licinum o subligaculum, subucula, femoralia, strofio, mamillare) confezionati in lana o in lino, che si possono considerare capi di biancheria in senso moderno. La camisia (poi camicia), usata esclusivamente come biancheria intima, apparve nel sec. IV e rimase per tutto il Medioevo l'unico indumento portato sotto gli abiti a contatto con la pelle, per quanto l'alto costo del lino la rendesse un lusso riservato a pochi. Solo con il diffondersi della fabbricazione del lino l'uso della camicia si estese e a esso più tardi si aggiunse quello della camicia da notte. Il termine biancheria s'incontra per la prima volta nel sec. XVI (forse formato sul modello del francese lingerie) e comprende già vari elementi di biancheria personale (corpetti, sottogonne, mutande, ecc.), ma solo nel secolo seguente la moda femminile comincia a occuparsi della biancheria intima, creando nuovi capi, sempre più civettuoli e raffinati. Una vera e propria rivoluzione in questo campo si ha verso il 1925, quando la biancheria sia femminile sia maschile assume il suo aspetto attuale nei tessuti (seta, maglia, fibre artificiali), nei modelli, sempre più leggeri e aderenti al corpo, nei colori (busto, camicia, mutande, reggiseno, sottoveste, ecc.). § La biancheria da casa comprende biancheria da tavola (tovaglie, tovaglioli), da letto (lenzuola, federe, copriletti), da bagno (asciugamani, accappatoi), da cucina (asciugapiatti, ecc.). Se ne conosce l'impiego fin da tempi remoti, rimasto più o meno immutato, con qualche differenza nei tessuti, nei ricami, nei modi di confezione. Viene prodotta ora generalmente in armatura tela impiegando filati di cotone, misti di cotone-poliestere e, per quella più fine, di lino. § Esiste poi la biancheria da altare, che comprende tovaglie, paliotti, asciugamani, manutergi, ecc.