ballast

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s. inglese (propr., zavorra) usato in italiano come sm.

1) Massicciata su cui appoggia il binario. Il termine, d'uso internazionale, deriva dall'impiego, nella realizzazione delle prime massicciate ferroviarie, della ghiaia scaricata nei porti dalle navi che la usavano appunto come zavorra. Il ballast serve ad ancorare il binario contro il pericolo di scorrimenti, a distribuire sul terreno il peso dei convogli in transito uniformando, nello stesso tempo, il grado di elasticità del terreno, e a facilitare, infine, lo scolo delle acque . Di altezza variabile fra 0,40 e 0,60 m, in funzione dei tipi di convogli che vi transitano, è costituito da uno strato inferiore di pietrisco di grossa e media pezzatura (5-10 cm), sul quale appoggiano le traverse, e di uno strato superiore, che le rincalza e le ricopre, di pezzatura minuta (2-5 cm).

2) In elettronica, elemento di circuito la cui resistenza cresce molto rapidamente con l'aumentare della corrente. Un elemento di questo genere, che può essere uno speciale resistore oppure anche un tubo elettronico o un transistore, viene posto in serie a un altro elemento circuitale allo scopo di mantenere la corrente il più possibile costante, in un dato ramo del circuito, al variare della tensione applicata. Per estensione, è denominato ballast un qualsiasi elemento resistivo (resistenza-zavorra) posto in serie a un tubo a gas per stabilizzarne la corrente.

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