autonomìa
IndiceLessico
sf. [sec. XVIII; dal greco autonomía].
1) Capacità di autogovernarsi; facoltà dello Stato o di altro ente di governarsi con norme proprie: l'autonomia amministrativa degli enti locali, l'autonomia legislativa delle regioni.
2) Per estensione, indipendenza di agire secondo la propria volontà; libertà da controlli o ingerenze esterne: aveva conquistato la sua autonomia con molti sacrifici.
3) In filosofia, secondo Kant (Critica della ragion pratica), la facoltà che la volontà possiede di autodeterminarsi in conformità della pura legge razionale; si contrappone all'eteronomia, cioè alla dipendenza della volontà dagli oggetti esterni.
4) Capacità di un impianto o di una macchina di funzionare per un certo tempo senza che gli venga fornita dall'esterno l'energia (eventualmente sotto forma di combustibile) necessaria per il suo funzionamento. In particolare, nei trasporti, la distanza che un mezzo terrestre, marittimo o aereo, è in grado di percorrere senza rifornirsi di carburante, combustibile o, più in generale, di energia. Per le navi e le imbarcazioni a vela l'autonomia è legata invece alle provviste di bordo ed è espressa in giorni.
Pedagogia
Fase terminale del processo di sviluppo in cui il soggetto perviene all'autoregolazione. L'anomia e l'eteronomia costituiscono, secondo la partizione di Hessen, le fasi precedenti l'autonomia. Tuttavia l'autonomia stessa può presentarsi come processo anche in ambiti diversi dalla sfera etico-pedagogica. La deambulazione, per esempio, è il segno di un certo livello di autonomia sensorio-motrice, il linguaggio articolato e scritto dimostra il raggiungimento di un certo grado di autonomia espressiva. L'autonomia, come finalità educativa e come principio metodologico, può essere concretamente posseduta solo se nell'ambito di tutta la comunità scolastica possono vivere nella loro pienezza sia la collaborazione attiva sia la vigile partecipazione critica.
Sindacalismo
Autonomia sindacale è la richiesta delle forze sindacali di potersi costituire ed esprimere come soggetto sociale cosciente della propria natura e del proprio ruolo, senza essere, cioè, condizionate da direttive a esse estranee, provenienti dal mondo politico (da parte dei diversi partiti, oppure dagli stessi organi di governo) e da quello economico (dalle associazioni industriali o dalle singole aziende), nonché da altre ideologie o movimenti sorti nella stessa società civile. In particolare in Italia la rivendicazione di una maggiore autonomia sindacale si è manifestata soprattutto nel secondo dopoguerra, quando con la nascita di un pluralismo sindacale si formarono le maggiori confederazioni, reagendo al tentativo di alcuni partiti di subordinare a scelte politiche la presenza del sindacato; a partire dagli anni Settanta del sec. XX, il problema della politicizzazione dell'azione sindacale, pur in termini diversi, si è riacutizzato.