arvìcola
sf. [dal genere Arvicola, dal latino arvum, campo+-cola]. Nome comune di molte specie di Roditori Miomorfi della famiglia dei Muridi (sottofamiglia dei Murini), noti anche come campagnoli. Le arvicole hanno di solito mole piccola o comunque modesta, con muso ottuso, coda corta e costumi scavatori. Limitandoci alla sola fauna europea, le arvicole appartengono ai generi Arvicola, Clethrionomys, Dolomys, Pitymys, Microtus. Al genere Arvicola appartiene l'arvicola acquatica o ratto d'acqua, secondo alcuni specie unica (Arvicola terrestris), secondo altri distinta da Arvicola amphibius (Arvicola sapidus), propria dell'Europa occidentale e di mole maggiore. Lunga da 12 a 22 cm, con coda lunga un po' più della metà del corpo, ha corporatura pesante e robusta, vagamente simile a quella di un ratto, con capo tondeggiante e pelliccia bruna. Frequenta pianure e vallate umide, sovente vicino ai corsi d'acqua. È un ottimo nuotatore e ha abitudini semiacquatiche. Si nutre di radici, tuberi, svariate piante e anche piccoli animali. Si scava una tana con complesse gallerie. Le femmine partoriscono da 2 a 6 piccoli 3-4 volte l'anno. Tutte le arvicole possono risultare molto dannose all'agricoltura: la lotta dell'uomo a questi animali viene condotta con esche avvelenate e con l'immissione di cianuro di sodio nelle gallerie. Rapaci diurni e soprattutto notturni, nonché carnivori vari e serpenti si nutrono di questi prolifici roditori. Un'altra specie comune in Italia è l'arvicola di Savi (Pitymis savii), lunga fino a 14 cm. compresa la coda, che non supera i 3,5 cm).