applicazióne
IndiceLessico
sf. [sec. XIV; da applicare]. Atto o effetto dell'applicare o dell'applicarsi: applicazione di un cerotto, di un unguento; fare due applicazioni di raggi X; applicazione della legge, attuazione delle leggi attraverso gli strumenti a ciò destinati da un ordinamento giuridico: in applicazione dell'art. 1 del codice; estendere l'applicazione della legge ad altri casi; questo principio fisico ha molte applicazioni. Con significati specifici: A) Nelle arti decorative, ogni elemento apposto su un oggetto per fini ornamentali. In particolare, decorazione o guarnizione cucita o ricamata su un tessuto. Applicazioni metalliche, maniglie, bocchette per serrature, borchie, profilature in metallo usate nei mobili, fin dall'antichità, a scopi funzionali e decorativi. Nel Medioevo, ferri battuti a girali e bandelle ricoprivano quasi interamente cassoni e forzieri. In seguito, fra il sec. XVII e il XIX le applicazioni di bronzi dorati costituirono un'importante decorazione nei mobili, soprattutto in Francia, a partire da quelli di Boulle, e poi di Gouthière, Thomire, ecc. B) Utilizzazione di uno strumento o di una fonte energetica per uno scopo determinato; destinazione pratica di una scienza o di un'arte: applicazione della chimica all'industria tessile; applicazioni tecniche, materia d'insegnamento della scuola media inferiore che ha lo scopo di orientare gli allievi sulle possibilità d'impiego pratico offerte dalle varie discipline scientifiche; scuola di applicazione, in cui si fanno addestramenti pratici. In informatica, impiego del calcolatore per un problema che interessa molti utilizzatori e che comporta lo studio e la realizzazione di un sistema di programmi atti a risolverlo; la previsione delle vendite, la gestione delle scorte, ecc. come esempi tipici di applicazioni. C) Attenta cura; impegno intellettuale: lavorare con applicazione; studia molto ma senza applicazione. D) In matematica, sinonimo di rappresentazione o funzione, cioè, di corrispondenza che associa a ogni elemento di un insieme A uno e un solo elemento di un insieme B.
Applicazione. Stipo spagnolo in noce con applicazioni in ferro battuto (sec. XVII).
De Agostini Picture Library/A.C. Cooper
Ricamo
Si intende per applicazione sia una tecnica del ricamo, sia la sovrapposizione sul tessuto di base di sagome ritagliate della stessa stoffa o di stoffe e colori diversi, di passamaneria, nastri, ecc., fissati al fondo con un punto invisibile. La tecnica di applicazione, già usata nei ricami sciti del sec. I a. C., fu impiegata in tappeti tedeschi ricamati a figure e in ricami eseguiti in conventi svizzeri, per cui venne chiamata anche “punto monastero”. Più complesso è il “punto lanciato”, conosciuto anche come “tecnica araba” (la stessa tecnica usata nell'opus anglicanum). Il lavoro di applicazione fu usato dalla metà del Trecento fino al Seicento specialmente per il ricamo in oro, nelle diverse tecniche dell'“oro steso”, “oro rientrato” e “oro velato” (quest'ultimo può anche essere ricoperto da uno strato vitreo o smaltato traslucido).