anelasticità

Lessico

sf. [an-+elasticità].

1) In fisica, caratteristica di comportamento di un materiale quando subisce, sotto carico, deformazioni che non sono più proporzionali alle sollecitazioni esterne e non scompaiono al cessare del carico.

2) Fig., rigidità, invariabilità.

Fisica

Il comportamento anelastico si verifica sia nei materiali comunemente considerati plastici sia in quelli cosiddetti elastici, ma al di sopra di un certo valore massimo di carico. Nei materiali elastici tale anomalia di comportamento si manifesta in modi diversi attraverso lo snervamento, l'elasticità susseguente, l'incrudimento, l'isteresi elastica. Se prendiamo in esame il comportamento resistente di un materiale elastico, potremo vedere chiaramente, dopo una prima fase elastica, l'inizio dello snervamento in corrispondenza del nascere di forti deformazioni che si incrementano più velocemente del carico. Successivamente, col permanere del carico, il materiale subisce un'ulteriore deformazione nel tempo (elasticità susseguente), deformazione che, al cessare delle cause agenti, in parte si riassorbe, in parte permane. Per materiali non perfettamente elastici, ma che hanno già subito una deformazione permanente, si verifica un incremento del limite di elasticità qualora si applichi una successione di carico e scarico. Ripetendo successivamente cicli di carico e scarico, si giungerà a un ciclo chiuso, nel quale non si verificherà più deformazione permanente.

Economia

Si parla di anelasticità per intendere che un certo fenomeno si dimostra inflessibile, ossia rigido al variare di determinati fattori. Generalmente il concetto di elasticità è associato alla curva di domanda rispetto al prezzo o al reddito. Dire che una certa curva di domanda è anelastica in un punto, equivale a dire che, intorno a quel valore, non si avranno variazioni o si avranno variazioni molto piccole di domanda, al mutare del prezzo o del reddito.