ancorché o ancór che
Redazione De Agostini
(rar. ancóra che, ancoraché), cong. lett. (di norma seguita dal congt.) [sec. XIII; ancora+che]. Sebbene, anche se, per quanto: “nacqui sub Julio ancor che fosse tardi” (Dante); ancorché dolorosa, è l'unica possibilità; “L'uomo niente tanto odia quanto la noia e però gli piace di veder qualche novità ancorché brutta” (Leopardi).