alemanno o alamanno

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agg. e sm. [sec. XIII; dall'ant. alto tedesco aleman].

1) Propr., chi appartiene al popolo degli Alamanni. Per estensione, lett., tedesco, germanico: “La fortuna secondava l'armi alemanne” (Colletta).

2) In linguistica indica un'area dialettale dell'alto-tedesco. Con il bavarese forma il cosiddetto tedesco superiore (Oberdeutsch) che costituisce l'estrema fascia meridionale dei dialetti alto-tedeschi. Fin dalla fase più antica l'alemanno appare differenziato in due varietà dialettali principali: alto alemanno a S (comprendente tutti i dialetti della Svizzera tedesca tranne quello di Basilea), basso alemanno a N (comprendente il dialetto di Basilea e i dialetti dell'Alsazia e zone limitrofe). I testi più antichi risalgono ai sec. IX-XI e provengono dai tre grandi centri culturali di San Gallo, Reichenau e Murbach (i primi due nell'area alto alemanno, il terzo nell'area basso alemanno), e sono: la versione interlineare della regola benedettina fatta nell'abbazia di San Gallo all'inizio del sec. IX; i cosiddetti Inni di Murbach (versione interlineare di 27 inni religiosi) pure dell'inizio del sec. IX; il Canto di Ezzo e soprattutto le opere di Notker III Labeo.

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