alògico

agg. (pl. m. -ci) [sec. XIX; a- privativo+logico]. È così detto il discorso che non si costruisce secondo le regole della logica, ma indipendentemente da esse; in senso più lato, alogico è tutto ciò che non può essere compreso mediante procedimenti a struttura logica. Jaspers ha chiamato “alogica razionale” il movimento della ragione che, per raggiungere il suo scopo, spezza la logica dell'intelletto. In questo senso, “alogico” si distingue da “irrazionale” perché implica l'acquisizione di un punto di vista superiore a quello della logica e non contrastante con essa sul suo stesso piano.

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