affricato
agg. [dal latino affricātus, pp. di affricāre, sfregare]. Si dice di un suono essenzialmente composito, che risulta dalla combinazione di una occlusiva e di una fricativa. Suoni di questo tipo esistono in italiano e sono precisamente quelli scritti con z. Questa grafia maschera una realtà fonetica più complessa, cioè un suono formato da una dentale (t d) rispettivamente seguita da una sibilante sorda o sonora. Ed effettivamente in pazzo, rozzo la pronuncia di zz è ben diversa, equivalendo nel primo caso z a ts, nel secondo caso a dz (z indica qui la sibilante sonora). Il tedesco possiede oltre all'affricata dentale sorda (Zimmer) anche l'affricata labiale sorda (Pferd) e alcuni dialetti alto-tedeschi meridionali anche l'affricata velare sorda kx. Questi suoni in tedesco si sono sviluppati da occlusive sorde per la seconda rotazione consonantica: cfr. tedesco kurz, corto, dal latino curtus; tedesco Pflanze, pianta, dal latino planta.