abissale
IndiceLessico
agg. [sec. XX; da abisso]. Di abisso marino; fauna, vegetazione abissale; rocce abissali; sedimenti abissali; baratro abissale. Fig., eccessivo, smisurato: costui è di un'ignoranza abissale.
Abissale. Argyropelecus olfersi, pesce dai caratteristici occhi telescopici.
De Agostini Picture Library
Abissale. Crostaceo del genere Thysanopoda.
De Agostini Picture Library
Oceanografia
Zona abissale o zona abisso-pelagica, spazio marino compreso fra 2000 e 6000 m di profondità, caratterizzato dalla deposizione di particolari sedimenti quali le melme a globigerine, a radiolari, a diatomee, e le argille rosse (vedi sedimentazione). È delimitata dalla sovrastante zona batiale e dalla sottostante zona adale; in pratica ha per limite inferiore la platea oceanica. La zona abissale si stende sotto i 3/4 dell'area oceanica; è caratterizzata dall'assenza del moto ondoso, dalla presenza di correnti assai lente e dall'uniformità delle condizioni ambientali, in cui non si fanno sentire le influenze climatiche giornaliere e stagionali. La temperatura è prossima a 0 ºC; la luce solare, a eccezione delle radiazioni violette, non penetra più; l'anidride carbonica ha valori più alti che in superficie, mentre l'ossigeno disciolto e la salinità mantengono valori pressoché costanti rispetto a quelli delle acque sovrastanti. La pressione idrostatica è fortissima. La mancanza della luce solare non permette l'esistenza della flora; tipica è la bioluminescenza.
Zoologia
Fauna abissale. Nonostante l'elevata pressione idrostatica nella zona abissale esiste una fauna ricca di forme: ciò è possibile in quanto la pressione interna dei liquidi organici degli animali viventi in tale zona equilibra quella esterna. La fauna abissale è composta essenzialmente da pesci, Chetognati, Decapodi, Misidacei, Copepodi, le cui forme sono in genere molto diverse da quelle dei corrispondenti esseri di superficie: gli scheletri sono poco calcificati; sono frequenti appendici molto lunghe (alcuni Cefalopodi hanno tentacoli lunghi 12 o 13 m); la colorazione tende in genere al rosso scuro, al viola, al nero. I Pesci (per esempio, lo Sternoptyx diaphana) hanno bocche voluminose, estensibili, denti lunghissimi e stomaci dilatabili perché, a causa del ritrovamento sempre aleatorio della preda, debbono adattarsi anche a prede voluminose che permettano loro un digiuno anche prolungato; sono essenzialmente carnivori e saprofagi. Gli occhi sono in alcuni casi telescopici , talora invece ridotti; organi luminosi (fotofori) sono di frequente presenti sia negli Invertebrati sia nei Pesci e determinano la cosiddetta bioluminescenza di questa zona. I fotofori emettono luce di vari colori, in genere intermittente, in cui prevalgono i toni azzurri. La luce emessa servirebbe da richiamo sessuale, da richiamo per la preda o per difesa.