Zeyer, Julius
scrittore ceco (Praga 1841-1901). Carattere eclettico e avventuroso, sentì il bisogno di evadere dagli angusti confini culturali boemi e viaggiò molto (Francia, Svizzera, Italia, Svezia, Russia ecc.). Di temperamento chiuso e incline al pessimismo, alla malinconia e ai liberi voli della fantasia, fu, in piena età positivistica, un tardoromantico. Coltivò specialmente temi epici e misticheggianti, traendo ispirazione da soggetti romantici, storici e leggendari, sia nell'opera poetica (Vyšehrad, 1880; Griselda, 1883; Epopea carolingia, 1896) sia in quella narrativa (Ondřej Černyšev, 1876; Romanzo sull'amicizia fedele di Amis e Amil, 1880), sia in quella teatrale (Una vecchia storia, 1883; Sulamit, 1885; L'ira di Libuše, 1887; Radúz e Mahulena, 1898; Fratelli, 1899; Sotto il melo, 1906; Sárka, 1906). Nei quattro libri di racconti in versi Dagli annali dell'amore (1886-92) espresse la propria concezione romantica dell'amore, come via per giungere a Dio. Palpitanti documenti autobiografici sono i romanzi Jan Marie Plojhar (1891) e La casa all'insegna della stella che sta per affogare (1897). Con queste ultime opere Zeyer si accostò a moduli simbolistici, secondo il gusto del modernismo cattolico, cui diede anche le Tre leggende sul crocifisso (1895).