Zanèlla, Giàcomo
poeta italiano (Chiampo, Vicenza, 1820-Cavazzale, Vicenza, 1888). Educato nel seminario di Vicenza, vi insegnò dopo l'ordinazione sacerdotale, ma, per le sue idee patriottiche, fu costretto a lasciare la cattedra. Reintegrato nell'insegnamento (1857), nel 1866 ottenne la cattedra di lingua e letteratura italiana all'Università di Padova, della quale, dal 1871, fu rettore. Tentò di ricondurre l'entusiasmo per la scienza nel solco dello spiritualismo cristiano, in polemica con il positivismo materialista, come risulta dai poemetti Milton e Galileo e Microscopio e telescopio, e dalla celebre poesia Sopra una conchiglia fossile nel mio studio. In realtà, al fondo dell'ispirazione di Zanella è la vecchia concezione umanistica, superficialmente adattata alle istanze illuministiche e romantiche. Di tale sua posizione anacronistica si accorse lo stesso Zanella che, amareggiato dalle critiche, si ritirò a Cavazzale: dalla solitudine campestre nacquero i sonetti dell'Astichello (1884-87), di squisita fattura classicheggiante. Zanella lasciò apprezzate versioni da Teocrito, Anacreonte, Ovidio, una Storia della letteratura italiana dalla metà del '700 ai giorni nostri (1880) e i Paralleli letterari (1885).