Zèvi, Fàusto
archeologo italiano (Roma 1938). Si è formato scientificamente a Roma sotto la guida di R. Bianchi Bandinelli, completando poi i suoi studi presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene. Dapprima impegnato presso la Soprintendenza di Ostia, è stato in seguito soprintendente ai beni archeologici in Sardegna, a Napoli e presso il Museo L. Pigorini di Roma. Docente nelle Università di Cagliari e Napoli, è poi passato alla “Sapienza” di Roma. Studioso dalla formazione ampia e diversificata, una delle figure di maggiore spessore nel panorama archeologico contemporaneo e, più in generale, nell'ambito degli studi classici, ha saputo coniugare l'attività di scavo e tutela archeologica con un'intensa produzione scientifica, in cui ha affrontato con pari competenza l'archeologia, la storia e l'epigrafia, senza trascurare il fatto artistico. Accanto ai lavori dedicati a Ostia e alla Campania, che costituiscono due dei campi principali della sua attività scientifica (si ricorderanno almeno i volumi da lui curati Pompei, 1991-1992; Puteoli, 1993; Neapolis,1994), numerosissimi sono i suoi contributi sul mondo etrusco e italico, su Roma e sul Lazio, sulla Magna Grecia e sul mondo greco ellenistico. Accademico Linceo.