Xiamen
città (662.270 ab. nel 1990) della Cina sudorientale, nella provincia del Fujian, situata sull'isola omonima e sulla più piccola isola Kulangsu nella baia di Lungki, che si apre sullo stretto di Formosa. Porto di esportazione di zucchero, tabacco e tè, nella seconda meta del sec. XX si è arricchita di industrie chimiche, meccaniche, cartarie e alimentari. È sede di università. Nota in passato anche con il nome di Szeming; in pinyin, Xiamen. § Nel 1544 vi si stabilirono i Portoghesi che, cacciati dai Cinesi nel 1549, riuscirono tuttavia a mantenere il predominio commerciale; nel 1642 vi giunsero gli Olandesi e nel 1841, durante la guerra dell'oppio, Xiamen fu conquistata dagli Inglesi. Aperta al commercio internazionale con il Trattato di Nanchino (29 agosto 1842), gli stranieri ottennero il diritto di commerciarvi direttamente e di risiedervi stabilmente in regime di extraterritorialità penale (la situazione fu abolita con i trattati del 1943). Restituita al governo di Nanchino dopo il 1930, fu occupata dai Giapponesi dal maggio 1938 al settembre 1945. Passata sotto il controllo della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, ne costituisce un'importante base.