Wolf, Christa
scrittrice tedesca (Landsberg, Warthe, 1929-Berlino 2011). Cresciuta nella Germania dell'Est, i suoi romanzi più noti sono Der geteilte Himmel (1963; Il cielo diviso), Nachdenken über Christa T. (1968; Riflessioni su Christa T.), Kindheitsmuster (1975; Modelli d'infanzia) e Kassandra, Erzählung (1983; Cassandra, una storia). Scrisse inoltre il saggio Kein Ort. Nirgends (1979; Nessun luogo. Da nessuna parte), il lungo racconto Störfall (1987; Guasto), nel quale l'evento pubblico della catastrofe nucleare di Černobyl si lega alle tragedie quotidiane; Sommerstück (1989; Recita estiva), profonda metafora sulla situazione politica e culturale della Repubblica Democratica Tedesca. Tra le sue opere successive si ricordano Auf dem Weg nach Tabou. Texte 1990-94 (1994; Sulla via di Tabou. Testi 1990-94), Medea Stimmen (1996; Medea), Ein Tag im Yahr (2006; Un giorno all'anno) e Leibhaftig (2002; In carne e ossa). La Wolf ha scritto inoltre numerose sceneggiature per il cinema e il teatro.