Wiggins, David

Filosofo inglese (Londra, 1933). Figlio di Norman e Diana Priestley, frequenta la St. Paul’s School prima di studiare filosofia al Brasenose College dell’Università di Oxford, sotto la guida di John Lloyd Ackrill. Nel 1958-1959 è Jane Eliza Proctor Visiting Fellow all’Università di Princeton; Lettore a Oxford nel 1959 e dal 1960 al 1967 Fellow e lettore; in seguito, è professore di Filosofia al Birkbeck College della University of London (1989-1994) e di Logica al New College Oxford fino al suo ritiro nel 2000. Membro della British Academy dal 1978; presidente della Aristotelian Society (1999-2002); nel 1992 è eletto foreign honorary member della American Academy of Arts and Sciencies. I suoi lavori indagano la Filosofia Morale, la Logica e la Metafisica. Wiggins propone il realismo concettualista, una posizione secondo la quale il nostro quadro concettuale mappa la realtà. Il contributo più significativo di Wiggins riguarda la metafisica, dove ha sviluppato una concezione della sostanza fondamentalmente aristotelica, arricchita da intuizioni tratte da Putnam (1975) e Kripke (1980). Le sue opere contengono anche discussioni influenti sul problema dell'identità personale, che Wiggins chiarisce attraverso una concezione che chiama “Animal Attribute View”. Si è occupato anche di etica sostenendo in Ethics. Twelve Lectures on the Philosophy of Morality (2006) una posizione che ha definito "oggettivismo morale". Suoi allievi sono stati tra gli altri: John McDowell, Derek Parfit, Jonathan Westphal e Timothy Williamson. Tra le sue opere: On Being in the Same Place at the same time, Philosophical Review, 77 (1968), pp.90–95; Identity and Spatio-Temporal Continuity, Oxford, 1967; Truth, Invention, and the Meaning of Life, Londra 1976; Sameness and Substance, Harvard 1980 (n.e, Cambridge 2001); Needs, Values, Truth, Cambridge, 2002; Ethics. Twelve Lectures on the Philosophy of Morality, Harvard 2006; Continuants. Their Activity, Their Being, and Their Identity, Oxford, 2016.