Kripke, Saul A.
filosofo statunitense (Omaha 1935). Professore emerito di filosofia all'Università di Princeton, per i suoi contributi nel campo della semantica formale si è affermato come uno dei più autorevoli logici del secondo Novecento. Grazie ad alcuni suoi lavori degli anni Sessanta, sono disponibili interpretazioni dei sistemi logici modali e della logica intuizionista, che utilizzano ampiamente la nozione leibniziana di “mondo possibile”. Sul terreno più strettamente filosofico, Kripke ha portato avanti una critica della teoria della designazione di Russell, che concepiva i nomi propri come descrizioni abbreviate o mascherate, costruite a partire dalla congiunzione di tutte le proprietà dell'oggetto designato. Secondo Kripke, le proprietà attribuibili a ogni oggetto sono per lo più contingenti, mentre i nomi propri designano rigidamente (in ogni mondo possibile) gli oggetti designati. Su questa base, egli ha sviluppato un argomento ormai classico contro la tesi dell'identità mente/corpo (Naming and Necessity, 1972). In Wittgenstein on Rules and Private Language (1982), Kripke sottolinea che non c'è alcuna garanzia privata circa il fatto che le modalità di applicazione d'una regola restino immutate nel tempo (per esempio, che un'addizione sia effettuata oggi nello stesso modo in cui è stata utilizzata ieri); l'unica “garanzia” possibile è quella fornita dalla comunità degli utilizzatori, che detta le condizioni per la corretta applicazione della regola e ne controlla l'uso.