Vittòrio Emanuèle II, Bibliotèca Nazionale Centrale-
biblioteca romana è la maggior biblioteca d'Italia (insieme alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze) quanto a dimensioni, con circa sei milioni di volumi. Costituita nel 1873 nella sede del collegio romano dei Gesuiti a opera precipua di Ruggero Bonghi, che raccolse i fondi di numerose biblioteche monastiche oltre a quella dei Gesuiti. Aperta al pubblico nel 1876, quando possedeva ca. 12.000 volumi, venne trasferita nel 1975 in una sede appositamente costruita nell'area archeologica del Castro Pretorio. Nel 2001 si è completato un vasto processo di ristrutturazione dei locali, di riqualificazione degli spazi e di adeguamento al progresso tecnologico. In parimonio in continuo incremento contava, nel 2008, 84.000 manoscritti, quasi 2000 incunaboli, oltre 25.000 cinquecentine, 20.000 carte geografiche, 10.000 stampe e disegni e oltre 40.000 testate di periodici. La biblioteca ha il compito di documentare la produzione editoriale italiana e estera, produrre servizi bibliografici nazionali e diffondere il proprio patimonio; in questo senso vanno ricordato soprattutto il BOMS (Bollettino delle Opere Moderne Straniere) che la biblioteca cura dal 1886 e l'Indice Generale degli Incunaboli delle Biblioteche italiane redatto tra il 1943 e il 1981. Dal 1989 vi ha sede anche il Centro nazionale per lo studio del manoscritto.