Vitièllo, Vincènzo
filosofo italiano (Napoli, 1935). Professore di filosofia teoretica all'Università di Salerno, dopo gli studi sul neohegelismo napoletano e in generale sulla filosofia italiana, ha avviato una serrata riflessione sull'eterno ritorno nietzschiano e nell'ambito dell'ermeneutica di Heidegger e Gadamer. Al centro dei suoi più recenti interessi i temi del tempo, dell'interpretazione e del linguaggio. In questo ambito si situa il suo sforzo di ridisegnare un nuovo orizzonte per la storiografia filosofica, fondato sul concetto topologico di spazio costituito dal disporsi delle forze dinamiche (i tópoi) della riflessione filosofica; come pure di riuscire a “dire” il silenzio, ovvero di porre come luogo originario di manifestazione dell'essere la struttura predicativa e riflessiva del linguaggio (ontologia linguistica). Tra i titoli: Bertrando Spaventa e il problema del cominciamento (1990), Storia della filosofia (1990), Topologia del moderno (1992), La voce riflessa. Logica ed etica della contraddizione (1994), Elogio dello spazio. Ermeneutica e topologia (1994), La favola di Cadmo. La storia tra scienza e mito da Blumenberg a Vico (1998), Il Dio possibile. Esperienze di cristianesimo (2002), Dire Dio in segreto (2005).