Vitèlli
famiglia di Città di Castello di origine popolare, salita a grande potenza nei sec. XV e XVI. Tra i suoi membri più illustri: Vitellozzo (m. Città di Castello 1462), ricco commerciante e uomo politico, fece parte del governo della città e nel 1440 ne ottenne il vicariato da papa Eugenio IV; Niccolò (Città di Castello 1414-1486), governatore di Todi, podestà di Firenze (1450), di Siena (1452) e di Lucca (1461), si mise a capo della fazione popolare e nel 1474 sostenne con molto valore l'assedio di Sisto IV; fu poi governatore della Campagna e della Marittima e poi anche della Sabina; Camillo (m. Circello 1496), schieratosi al servizio della Francia, partecipò alla spedizione di Carlo VIII a Napoli distinguendosi nella battaglia di Troia; Vitello (m. 1528) guidò le milizie pontificie nella guerra d'Urbino, succedette a Giovanni de' Medici nel comando della compagnia delle Bande Nere e nel 1527 prese parte con Lautrec alla spedizione di Napoli contro gli imperiali; Paolo (m. Firenze 1499), condottiero al servizio di Firenze, fu condannato a morte come sospetto di tradimento; Vitellozzo (m. Senigallia 1502), capitano di ventura alle dipendenze degli Orsini, nel 1497 sconfisse a Soriano le milizie pontificie. Passato quindi al soldo di Firenze, dopo l'uccisione del fratello Paolo, si rifugiò a Pisa da dove mosse alla conquista di Arezzo. Infine si alleò al Valentino, ma poi tramò contro di lui e il Valentino lo fece assassinare; Alessandro (m. Citerna 1556), marchese di Cetona, al servizio di Carlo V prese parte all'assedio di Firenze; comandò poi la guardia di Alessandro de' Medici e dopo la sua morte favorì la salita al potere di Cosimo e sconfisse a Montemurlo Filippo Strozzi (1537). Durante la guerra di Siena, infine, combatté con l'esercito spagnolo; Chiappino (1512-1575), valoroso comandante, prese parte coi Medici alla guerra di Siena e con gli Spagnoli alla guerra nelle Fiandre, dove morì.