Villacidro
Indicecapoluogo della provincia del Medio Campidano, 267 m s.m., 183,55 km², 14.572 ab. secondo una stima del 2007 (villacidresi), patrono: santa Barbara (4 dicembre).
Generalità
Cittadina del Campidano, situata fra i torrenti Seddanus e Leni, sulle pendici orientali del monte Linas; è compresa nel Parco Geominerario della Sardegna. L'abitato si è sviluppato in due nuclei: uno a monte, formato da blocchi compatti di abitazioni in pietra e piccole stradine disposte a raggiera rispetto alla piazza centrale, e uno più a valle, con struttura viaria di ampio respiro.
Storia
Borgo della curatoria di Gippi, compresa nel Giudicato di Cagliari (sec. XI), quando questo, nel 1258, fu diviso dai pisani passò ai Della Gherardesca. Conquistato dagli Aragonesi nel sec. XIV, divenne il centro di un feudo concesso nel 1420 a Giovanni Civiller e in seguito passato ad altri signori. Nel 1594 il feudo fu eretto a marchesato per i Brondo e, dopo il passaggio dell'isola ai Savoia (1720), appartenne ai Bon Crespi di Valdaura, che ne furono gli ultimi proprietari fino all'abolizione dei feudi (1839). Dai primi decenni del Novecento fino agli anni Cinquanta fu piuttosto sviluppata l'attività di estrazione dello stagno.
Arte
Nella piazza principale si affaccia la parrocchiale di Santa Barbara, eretta nel sec. XVI in stile gotico-aragonese e modificata nel Seicento, che conserva il campanile e la cappella maggiore della struttura originaria, nonché pregevoli arredi sacri e statue. Di fronte sorgono gli oratori delle Anime Purganti e di Nostra Signora del Rosario (sede del Museo di Santa Barbara), eretti nel sec. XVIII. Nel centro storico è, inoltre, un notevole lavatoio con le vasche in pietra, costruito alla fine del sec. XIX in stile liberty, con una struttura di copertura in ferro battuto. Il Farmamuseo “Sa Potecarìa” è la ricostruzione di una farmacia tradizionale con arredi e strumenti della professione farmaceutica e sanitaria, laboratorio galenico e chimico e una piccola biblioteca specialistica, con testi rari e preziosi.
Economia
Dopo un periodo (seconda metà del sec. XX) di massiccia industrializzazione (grandi stabilimenti per la produzione di fibre sintetiche), il settore secondario ha subito una netta contrazione; si sono sviluppate, però, numerose piccole aziende, attive nei settori meccanico, alimentare (frantoi, salumifici e distillerie), tessile, delle carpenterie, degli imballaggi e della lavorazione delle materie plastiche, del legno, del vetro e dei marmi. Sono molto fiorenti l'agricoltura (olive, cereali, ortaggi e frutta, soprattutto agrumi) e l'allevamento (bovini, ovini, caprini e suini). È zona di villeggiatura estiva e di escursionismo al monte Linas.
Curiosità e dintorni
La cittadina diede i natali allo scrittore e autore drammatico Giuseppe Dessì (1909-1977). Nei dintorni è la cascata sa Spendula, che alta e suggestiva fra mirti e oleandri fu celebrata nel sonetto La Spendula di Gabriele d'Annunzio.