Verhoeven, Paul
regista cinematografico olandese (Amsterdam, 1938). Già dai suoi primi lavori, dei documentari per la marina olandese e una serie televisiva, Floris, con Rutger Hauer, il cineasta ha mostrato la sua propensione per un tipo di cinema robusto e in cerca di equilibri tra il vigore e l'originalità del materiale narrativo e le esigenze della spettacolarizzazione. Dopo il debutto di Business is Business (1971; Gli affari sono affari), è con il satirico ed erotico Turks Fruit (1974) che ha guadagnato un posto di prima fila nel panorama del cinema nazionale, seguito subito dopo da Keetje Tippel (1975; Kitty Tippel... quelle notti passate sulla strada), il maggior incasso del cinema olandese del decennio. Ha quindi mostrato il suo eclettismo alternando forti drammi bellici come Soldier of Orange (1979; Soldato d'Orange), Oscar per il film straniero, a spaccati di vita giovanile come Spetters (1979) e a erotici e torbidi thriller come De Vierde Man (1983; Il quarto uomo). Il successo della coproduzione olandese-americana di Flesh and Blood (1985; L'amore e il sangue), che ha rivelato internazionalmente un attore di grande impatto fisico come Rutger Hauer, gli ha così spalancato le porte di Hollywood. Con grande furbizia e mestiere, limitandosi nel cinema di genere, si è conquistato la fama di regista commercialmente fidato con due action movie di fantascienza, Robocop (1987) e il costosissimo Total Recall (1990; Atto di forza), trampolini di lancio per il successo esplosivo di Basic Instinct (1992), un thriller erotico astutamente gonfiato da elementi scandalistici. Una formula che ha cercato di bissare con il meno riuscito Showgirls (1995). Alla fantascienza è tornato con Starship Troopers - Fanteria dello spazio (1997) e The Hollow Man (2000; L'uomo senza ombra). Nel 2006 ha diretto Black book.