Van Loo
(o Vanloo). Famiglia di pittori francesi di origine olandese attivi nei sec. XVII e XVIII. Personalità dominanti della famiglia furono i fratelli Jean-Baptiste (Aix-en-Provence 1684-1745) e Charles-André detto Carle (Nizza 1705-Parigi 1765), figli di Abraham-Louis (Amsterdam 1656-Nizza 1712), decoratore a Tolone di vascelli reali. Jean-Baptiste, avviato all'arte dal padre, completò la sua cultura con il consueto viaggio in Italia, dove lasciò opere a Roma, Rivoli (affreschi decorativi nel castello) e Torino (Palazzo Reale; Consegna delle chiavi, 1716), che riecheggiano lo stile del Luti. Di ritorno a Parigi (1719-38) la sua pittura preziosa e accademica gli procurò il favore della corte, nell'ambito della quale fu attivo come ritrattista e autore di soggetti storici, di genere e mitologici (Trionfo di Galatea, San Pietroburgo, Ermitage). Fu maestro del fratello Charles-André e del nipote Louis-Michel (Tolone 1707-1771), apprezzato ritrattista e primo pittore di Filippo V di Spagna. Charles-André a più riprese soggiornò in Italia, dapprima frequentando a Roma lo studio di B. Luti e di P. Legros, quindi (1724-32) per eseguire importanti lavori di decorazione nella chiesa di S. Isidoro a Roma, nella villa di Stupinigi (Il riposo di Diana) e nel Palazzo Reale di Torino (episodi della Gerusalemme liberata), che rivelano la brillante vena narrativa e decorativa, pienamente settecentesca, dell'artista. Rientrato definitivamente a Parigi, vi incontrò fulminea fortuna, come pittore alla moda, versatile e attento al costume e alla vita della società contemporanea; fu fecondo ritrattista e autore di soggetti mitologici (Perseo e Andromeda, San Pietroburgo, Ermitage) e di patetiche pale sacre (ciclo con episodi della Vita di S. Agostino, 1748-53, Parigi, Notre-Dame-des-Victoires).