Vìgolo, Giórgio
poeta e critico italiano (Roma 1894-1983). Collaboratore di Lirica, diretta da A. Onofri, poi de La Voce e di altri giornali e riviste, ha tenuto la rubrica di critica musicale per il settimanale Il Mondo. La sua poesia (Conclave dei sogni, 1935; Linea della vita, 1949; Canto del destino, 1959; La luce ricorda, 1967) svolge, in chiave onirica e orfica, il tema della fuga dal contingente e della contemplazione sgomenta del mistero dell'Essere. Le sue prose e racconti fantastici (La città dell'anima, 1923; Canto fermo 1931; Il silenzio creato, 1934; Le notti romane, 1960; Spettro solare, 1973) di ascendenza kafkiana, in una serie di itinerari lirici lungo i più segreti meandri di Roma, offrono il pretesto per penetrare nelle dimensioni di una realtà totale, cosmica. A Vigolo si deve una monumentale edizione critica dei sonetti romaneschi di Belli (1952), seguita dall'antologia Er giorno der giudizzio (1957) e dal saggio Il genio del Belli (1963). Nel 1976 ha pubblicato la raccolta Poesie scelte (1923-1966) e l'anno successivo I fantasmi di pietra. Nel 1982 è uscito il romanzo La Virgilia, scritto nel 1921, e nel 1983, postuma, l'opera narrativa La vita del beato Piroleo e i dialoghi con Amadigi, scritta anch'essa negli anni Venti.