Traiano, Marco Ùlpio
IndiceBiografia
(latino Marcus Ulpíus Traiānus). Imperatore romano (Italica, Spagna Betica, 53-Selinunte, Cilicia, 117). Proveniente da una famiglia spagnola di rango senatorio Traiano fu il primo principe provinciale. Fu pretore in Spagna e console nel 91 e successivamente, nel 96, divenne legato della Germania superiore, dove nel 97 Nerva lo adottò designandolo suo erede. Investito della tribunicia potestas e dell'imperium proconsolare, Traiano fu console con Nerva nel 98 e di fatto suo coreggente. Il prestigio indiscusso di cui godeva come capo militare e come governatore evitò ogni contestazione nella successione tanto che venne a Roma un anno e mezzo dopo la morte di Nerva, nell'estate del 99, dopo aver provveduto a rafforzare i confini sul Reno e sul Danubio. Uomo cordiale e aperto, ma anche deciso nell'azione, Traiano improntò i suoi atti di governo all'etica stoica del bene pubblico e della filantropia, come dimostrano le grandi opere pubbliche a Roma e in Italia, la larghezza usata nelle distribuzioni e negli spettacoli, la ricerca della collaborazione del Senato, l'allontanamento degli odiosi delatori dell'età domizianea. Intensificò anche le istituzioni alimentari, concedendo prestiti ai proprietari terrieri per incrementare la produzione. La moderazione, l'equilibrio, la tolleranza (anche nei confronti dei cristiani), il rispetto della tradizione e del Senato gli attirarono il favore di tutti. Nel 114 il Senato gli conferì il titolo di optimus. In politica estera, Traiano si adoperò per risolvere le più pericolose questioni di confine piuttosto che perseguire una politica di conquista vera e propria; tuttavia, dove lo richiedevano ragioni di sicurezza, il principe ampliò i confini dell'Impero che raggiunse la sua massima espansione territoriale: nel 101-02 e nel 105 intraprese una spedizione contro i Daciche si facevano sempre più minacciosi sulla Pannonia e sulla Mesia e di cui temeva un'alleanza coi Parti; sconfittili, istituì la nuova provincia della Dacia (oggi Romania) che andò velocemente romanizzandosi. Si rivolse poi contro i Parti: nel 106 s'impadronì di Petra, porta d'ingresso nel Mar Rosso, e assoggettò l'Arabia settentrionale; nel 114 marciò sull'Armenia, nel 115 sulla Mesopotamia, nel 116 infine conquistò Babilonia, Ctesifonte e Seleucia e creò le due nuove province dell'Armenia e della Mesopotamia, controllando così anche le vie carovaniere del Mar Rosso . Domò poi una rivolta di ebrei in Cirenaica.
Marco Ulpio Traiano. L'imperatore romano raffigurato in un calco della colonna Traiana mentre guida le truppe nella guerra in Dacia (Bucarest, Museo di Storia della Romania).
De Agostini Picture Library/G. Dagli Orti
Architettura
Nel Foro di Traiano a Roma, il maggiore dei fori imperiali, l'architettura marmorea della grande piazza – che comprendeva, oltre a portici ed esedre, la basilica Ulpia, un arco trionfale e la famosa colonna destinata alla sepoltura dell'imperatore – fa contrasto con la mole laterizia dei retrostanti mercati traianei, contemporaneamente realizzati sulle pendici del Quirinale. Il foro era opera dell'architetto Apollodoro di Damasco che aveva eseguito per Traiano altre importanti opere, come le terme sul colle Oppio e forse anche il nuovo porto di Roma alle foci del Tevere. Oltre che a Roma, l'attività di Traiano è presente in tutto il mondo romano con la fondazione di nuove città (Thamugàdi, oggi Timgad in Africa; Sarmizegetusa, in Dacia; Colonia Ulpia Traiana, presso Xanten, in Germania), nuove sistemazioni di strade, soprattutto in Spagna, Africa e Italia (via Traiana, taglio del Pisco Montano a Terracina); ponti importanti, tra cui quello sul Danubio opera di Apollodoro e quello, ben conservato, di Alcantara sul Tago in Spagna. Con Traiano architettura e scultura furono concepite secondo una concezione unitaria, con soluzioni originali. Nuova è la trasformazione degli archi trionfali, come quello di Benevento, in monumenti figurati. Strettamente collegato all'architettura è anche il grandioso rilievo con scena di battaglia che ornava il foro traianeo e che, smembrato in seguito, fu poi in parte inserito nell'arco di Costantino. Nuova soprattutto la colonna coclide istoriata (Roma, foro di Traiano), il cui fregio continuo illustra le campagne daciche dell'imperatore, con uno stile pienamente romano in cui si fondono realismo italico e cultura greca. Nelle diverse scene si alternano note tragiche, drammatiche o patetiche ad altre più solenni, idilliche o festose; nuova è la figura del “barbaro”, come anche la pietà che l'artista sembra mostrare per i Daci sconfitti.
Iconografia
I ritratti di Traiano, meno vicini all'eleganza ellenistica di quelli giulio-claudi e meno veristici di quelli flavi, sono particolarmente ricchi di significato psicologico. L'arte traianea delle province ripete spesso i caratteri di quella ufficiale di Roma, ma il grande trofeo di Adamclisi, che ha la forma dei mausolei circolari etrusco-romani, presenta nella decorazione, di artisti locali, una vivace anche se ingenua intensità espressiva.
Bibliografia
A. Passerini, Traiano, Milano, 1950; V. A. Sirago, L'Italia agraria sotto Traiano, Lovanio, 1958; A. Garzetti, L'impero da Tiberio agli Antonini, Roma, 1961; L. Vidman, Ètudes sur la correspondence de Pline le Jeune avec Trajan, Roma, 1972.