Timişoara
Indicecapoluogo del distretto di Timis (Romania), 90 m s.m., 319.279 ab. (stima 2017).
Città della Romania, 45 km a S di Arad, a 90 m sul fiume Bega, qui canalizzato e navigabile, che la collega al Tibisco. Conserva un centro antico con alcuni bei palazzi barocchi, ma ha ricevuto un forte impulso all'espansione architettonica soprattutto dopo la fine del Novecento; è tuttora il centro culturale più importante del Banato, (l'Università è stata fondata nel 1962), e un notevole centro commerciale e industriale su cui gravita gran parte della regione. Aeroporto. In ungherese, Temesvár; in tedesco, Temesvar o Temeschwar. § Città antica, fiorì soprattutto sotto i re angioini (sec. XIV); fu poi un importante caposaldo (sec. XV) dell'Ungheria contro gli Ottomani. Conquistata dai Turchi nel 1552, fu liberata nel 1716 ed eretta in città regia. Sede del quartier generale del generale Mackensen nel 1915, passò dall'Ungheria alla Romania col Trattato del Trianon (1920). La rivolta popolare contro il regime di Ceausescu ebbe inizio proprio da una sommossa a Timişoara, nel 1989, scoppiata come protesta per il trasferimento forzato di un pastore calvinista. Alla protesta dei parrocchiani si aggiunsero ben presto altri cittadini e alla questione religiosa si sovrappose quella politica. Nel giro di poche ore nel centro della città giunsero migliaia di persone e negli scontri con le forze dell'ordine intervenute sul posto, morirono 73 persone mentre più di duecento rimasero ferite. Da lì a poco il regime di Ceausescu cadde e nel marzo 1990 gli stessi cittadini che avevano dato inizio alla protesta stesero la Proclamazione di Timişoara. § La città conserva significativi monumenti del sec. XVIII, tra cui il duomo, di Fischer von Erlach (1736-54), il municipio e le chiese serba e romena. Del castello di Carlo d'Angiò (sec. XIII, con trasformazioni successive) restano solo alcune parti.