Szigligeti, Ede
nome d'arte del commediografo ungherese József Szathmáry (Nagyvárad 1814-Budapest 1878). Autore molto fecondo, scrisse più di cento lavori teatrali (commedie e tragedie) di contenuto storico e sociale, spesso trapiantando da un pezzo all'altro personaggi già collaudati. I suoi personaggi popolari sono idealizzati, parlano un linguaggio stilizzato e sono sempre mescolati con personaggi colti, per evitare la preponderanza degli elementi popolareschi. Dell'immensa produzione szigligetiana soltanto 43 lavori furono pubblicati a stampa. Si ricordano quelli che più a lungo hanno resistito all'usura del tempo: Corona e spada (1841), Gritti (1845), La prigionia di Rákóczi (1848), Il padrone del mondo (su Costantino il Grande, 1856), Il pretendente al trono (1867). I pezzi più riusciti e più frequentemente rappresentati di Szigligeti sono le commedie Liliomfi (1849) e L'ombrello sta sù ma il supporto manca (1858) e il pezzo popolare Il soldato fuggiasco (1843). Nell'ultima fase creativa Szigligeti si dimostrò sensibile anche ai problemi sociali (Il giudeo, 1844; Il trovatello, 1863; Lo sciopero, 1872, coautore Sándor Balázs).