Stallone, Sylvester
attore statunitense (New York 1946). Nato da una famiglia povera nel miserabile quartiere newyorchese di Hell's Kitchen, si trasferì nel Maryland e a Philadelphia, presso famiglie alle quali venne affidato dai giudici per sottrarlo alla madre alcolizzata. Allergico alla disciplina, fu espulso da 14 scuole, ma grazie alla sua prestanza fisica riuscì ad ottenere una borsa di studio per meriti sportivi. Dopo aver frequentato per breve tempo la facoltà di drammaturgia all'Università di Miami, ottenne alcuni ruoli secondari, fino a divenire improvvisamente celebre con Rocky (1976) di J. G. Avildsen, storia di un pugile di basso livello che diventa campione del mondo, film di cui aveva scritto egli stesso la sceneggiatura e il soggetto. Interpretò ancora FIST (1978), film dagli spunti interessanti sul sindacalismo americano, e Paradise Alley (1978; Taverna Paradiso), che segnò anche il suo debutto dietro la macchina da presa. Dopo Rocky, al quale han fatto seguito ben cinque capitoli (1979, 1982, 1985, 1990, 2006), Stallone ha dato vita a un altro personaggio dal successo senza precedenti, il reduce della guerra del Vietnam John Rambo in lotta con le forze della polizia a causa del suo stato mentale instabile: il film era First Blood (1982; Rambo) di T. Kotcheff ed ebbe quattro seguiti (1985, 1988, 2008, 2019). Quasi tutti i film di Stallone sono stati d'azione: Escape to Victory (1981; Fuga per la vittoria) di J. Huston, Cobra (1986) di G. P. Cosmatos, Over the Top (1987) di M. Golan, Tango & Cash (1989) di A. Konchalovsky, Cliffhanger (1993; Cliffhanger, l'ultima sfida) di L. Harlin, Demolition man (1993) di M. Brambilla, The Specialist (1994; Lo specialista) di L. Llosa, Assassins (1995) di R. Donner, Daylight (1996; Daylight - Trappola nel tunnel), di R. Cohen, Get Carter (2000; La vendetta di Carter) di S. Kaye, Driven (2001) di L. Harlin, D-Tox (2001) di J. Gillespie. Raramente ha tentato la via della commedia, con Oscar (1991; Oscar - Un fidanzato per due figlie) di J. Landis e Stop! Or my Mum Will Shoot (1992; Fermati o mamma spara) di R. Spottiswoode. Attore campione al botteghino ma quasi sempre maltrattato dalla critica a causa della sua scarsa espressività, ha fornito senza dubbio la sua interpretazione migliore nel film drammatico Copland (1997) di J. Mangold, nel quale si è nettamente discostato dal cliché dell'eroe muscoloso e invincibile. Ha anche avuto un'esperienza di doppiaggio nel divertente film a cartoni animati AntZ (1998; Z la formica) di E. Darnell e T. Johnson.