Square Kilometre Array
Square Kilometre Array (SKA) è un progetto internazionale di rilevamento di onde radio tramite un radiotelescopio per sondare lo spazio profondo, attualmente in fase di completamento in Australia e Sudafrica. Con un’apertura totale di 1 km quadrato, SKA opererà su un ampio spettro di frequenze, e grazie alle sue dimensioni risulterà 50 volte più sensibile (e 10000 volte più veloce) rispetto a ogni altro radiotelescopio esistente. Richiederà una centrale operativa ad altissime prestazioni (con collegamenti a lungo raggio con una capacità maggiore di tutto il traffico Internet globale del 2015). Il progetto SKA coinvolge 13 Paesi tra cui l’Italia (Istituto Nazionale di Astrofisica). SKA combinerà i segnali ricevuti da migliaia di antenne sparse su una distanza di oltre 3000 km per simulare un radiotelescopio gigante, capace di sensibilità e risoluzione angolare altissime. Sarà abbastanza potente da captare segnali radio molto deboli emessi da sorgenti cosmiche anche a miliardi di anni luce di distanza dalla Terra, i segnali emessi nei primi anni dell’Universo (oltre di 13 miliardi di anni fa), quando le prime galassie e stelle hanno iniziato la loro formazione. SKA sarà utilizzato per rispondere alle domande fondamentali sulle leggi della natura: la formazione e l'evoluzione dell’Universo, la natura della materia oscura e della energia oscura, l’origine del magnetismo cosmico ecc... Lo Square Kilometre Array verrà costruito in due fasi: la fase SKA1, in Sudafrica e Australia, rappresenta solo una parte del progetto; la fase SKA2 coinvolgerà anche altri Paesi africani e le antenne in Australia verranno ampliate. SKA offrirà una copertura continua sulle frequenze comprese tra i 50 MHz e i 14 GHz nelle prime fasi della sua costruzione, estendendosi in seguito fino a 30 GHz. Iniziata nel 2017, la costruzione dovrebbe terminare nel 2030 (SKA2), mentre le prime osservazioni tramite SKA1 sono state effettuate già nel 2020. SKA rimarrà operativo presumibilmente per 50 anni dalla sua ultimazione.