Soya, Carl Erik
scrittore e autore drammatico danese (Copenaghen 1896-1983). Svolse un'imponente attività letteraria: romanzi (La casa di mia nonna, 1943; Diciassettenne, 1953-54), racconti (Potrei facilmente prendere cento corone, 1931), volumi autobiografici dai quali risalta una capacità d'analisi e di intuizione psicologica mescolata a una corrosiva vena satirica. Caratteri che si trovano anche nella sua produzione teatrale per la quale, a ragione, acquistò una maggior popolarità anche all'estero. In teatro esordì con I parassiti (1929), pessimistica raffigurazione della corruzione borghese contemporanea. Seguirono Chi sono io? (1932) e Lord Nelson si toglie la foglia di fico (1934), dove i personaggi sono interpretati in chiave psicanalitica, Umbabumba si dà una costituzione (1935), satira della Germania hitleriana, Carlo (1938), critica mordace della pubblicità e del fanatismo, e la tetralogia Frammenti di un disegno (1940), Due fili (1943), Trent'anni di proroga (1944), Libera scelta (1948), l'opera forse più matura di Soya, centrata sul rapporto tra fatalità e libero arbitrio. Dell'ultimo periodo della sua produzione si ricordano il dramma Rifiuti (1965) e i romanzi Ebbene, sorridete! (1962) e Dedicato a Dio (1966).