Sorge, Richard
agente segreto vissuto in epoca sovietica (Baku 1895-Tōkyō 1944). È considerato uno dei più geniali agenti segreti di tutti i tempi. Figlio di un ingegnere minerario tedesco e di una russa, nel 1899 si trasferì con la famiglia a Berlino. Studente, si arruolò volontario e combatté nelle armate prussiane durante la prima guerra mondiale. Nel 1919 si iscrisse al Partito comunista tedesco, ma dopo la rivolta degli “spartachisti” di Berlino, si rifugiò in Russia divenendo agente del Comintern. Nel 1929 Sorge entrò nel IV Bureau (controspionaggio militare) e nel 1930 fu inviato in Cina. Nel 1931, quando i Giapponesi attaccarono la Cina, Sorge inviò a Mosca un quadro esatto delle forze in campo e il piano strategico, segretissimo, dello Stato Maggiore giapponese. Destinato a Tōkyō (1933), riuscì a ottenere, con un viaggio in Germania, l'incarico di corrispondente a Tōkyō della Frankfurter Zeitung e ottime credenziali presso l'ambasciata tedesca. Per la sua profonda conoscenza del mondo orientale e, insieme, della mentalità germanica, divenne ben presto il più stimato consigliere dell'ambasciatore, che condivise con lui i più gelosi segreti. Passò a Mosca informazioni industriali, scientifiche e militari preziosissime. Fornì nel 1938 i piani dettagliati dei provocatori “incidenti di frontiera” sull'Amur (permettendo ai Sovietici di rafforzare i punti deboli dove i Nipponici volevano saggiare la consistenza delle forze sovietiche, consentendo all'URSS di intimorire gli avversari con una dura reazione); smascherò gli agenti segreti giapponesi in URSS e, alla fine del 1940, inviò le mappe topografiche con la dislocazione di tutte le unità giapponesi in Cina. Il 15 maggio 1941 Sorge trasmise a Mosca una notizia stupefacente: il giorno (22 giugno) e l'ora dell'attacco tedesco all'URSS; tanto stupefacente che J. Stalin non ci credette. Denunciato da un compagno di lotta che non aveva retto alla tortura, venne arrestato dai Giapponesi nell'ottobre 1941 e impiccato nel 1944, dopo aver spontaneamente confessato tutto. Nel 1964 fu insignito, alla memoria, dell'onorificenza di “Eroe dell'Unione Sovietica”.