Soane, sir John
architetto inglese (Whitchurch, Reading, 1753-Londra 1837). Fu uno degli architetti più originali dell'ultimo decennio del sec. XVIII e il suo linguaggio, che per molti aspetti rientra nell'ambito del classicismo romantico, è profondamente personale. Il “pittoresco”, concepito come successione complessa e inaspettata di piani e spazi, costituisce uno dei caratteri fondamentali delle sue opere, non prive di concessioni medievalistiche e esotiche. Figlio di un costruttore del Berkshire, fu allievo (1768), collaboratore ed erede spirituale di G. Dance il Giovane. Lavorò come assistente di H. Holland dal 1772 al 1778, anno in cui ottenne una borsa di studio per l'Italia, dove rimase per tre anni. A Roma incontrò probabilmente G. B. Piranesi, al quale si ispirò nella “magnificenza” della concezione, benché nei suoi scritti esprima un giudizio negativo sulla comprensione dell'antichità classica da parte dell'architetto italiano. L'influenza francese di M-J. Peyre e di C-D. Ledoux fu, tuttavia, più profonda. A Roma conobbe anche il vescovo di Derry, F. Hervey, che lo incaricò di progettare alcune case di campagna nelle sue proprietà in Irlanda. Deluso dall'esperienza irlandese, tornò a Londra nel 1780 e nel 1788 fu nominato direttore dei lavori della Banca d'Inghilterra, di cui si conserva la facciata. Nel 1790 fu direttore dei lavori a Whitehall, Westminster e St. James e nel 1807 all'ospedale di Chelsea; nel 1806 divenne professore di architettura alla Royal Academy, succedendo a Dance. Al 1812-13 risale l'inizio della costruzione della sua casa in Lincoln's Inn Fields a Londra (oggi Soane's Museum), il più significativo esempio della componente pittoresca nello stile dell'architetto; nell'edificio, ideato come un antico monastero in rovina e con interni eccentrici e ricchi di effetti illusionistici, Soane raccolse i più svariati oggetti d'arte. Tra le altre opere si ricordano: il palazzo sulla piazza e la chiesa di Tyringham (1793-1800); il progetto per gli edifici della New Bank a Lothbury (1808); la Dulwich Gallery a Londra (1811-14), opera caratterizzata, come la casa dell'architetto, da una fantasia inventiva e da una novità di concezione che sbalordirono i contemporanei.