Slàtaper, Scìpio

scrittore italiano (Trieste 1888-monte Podgora 1915). Laureatosi in lettere a Firenze, entrò in contatto con il gruppo "vociano"; ma scoprì ben presto nell'origine triestina il fulcro della propria personalità di scrittore. Recatosi ad Amburgo come “lettore” di italiano, allo scoppio della prima guerra mondiale tornò in Italia e partì per il fronte, rimanendo ucciso durante un'azione per la quale si era offerto volontario. Nell'opera fondamentale di Slataper, Il mio Carso (1912), si esprime il contrasto insanabile tra un amore elementare e selvaggio della vita e una rigida volontà di disciplina e di legge morale. L'affermazione anarchica dei diritti dell'individuo contro la società discende, in Slataper, dalla lettura di F. Nietzsche e di F. Hebbel e si configura come una contrapposizione dialettica tra la natura rocciosa del Carso, simbolo di una vita schietta e sana, abbandonata a sensazioni elementari e violente, e l'ipocrisia e la corruzione della città, dove si consuma il suicidio della fanciulla amata, Gioietta. Alla fine del libro, Slataper scopre la durezza purificatrice del lavoro e vuole superare l'individualismo anarchico, proclamandosi “uomo fra gli uomini” e incentrando tale umanità sulla norma, non sull'eccezione del dannunziano “vivere inimitabile” (“Noi vogliamo amare e lavorare”). In realtà, tale superamento è solo intenzionale, come dimostra il saggio su Ibsen (postumo, 1917), in cui allo sforzo e al lavoro sono ancora contrapposte l'immediatezza e la spontaneità della vita, e come dimostrano anche le Lettere (uscite postume nel 1931, ma che hanno avuto una nuova edizione nel 1938 con il titolo Alle tre amiche), nelle quali si avverte il drammatico conflitto tra la ribellione e l'accettazione del sacrificio e della rinuncia. Postume sono apparse anche le raccolte degli Scritti letterari e critici (1920) e degli Scritti politici (1925).

Bibliografia

A. Luzi, Il mio Carso. Struttura, sintassi e simboli, Roma, 1972; S. Campailla, L'agnizione tragica, Bologna, 1976; G. Chiarelli, Scipio Slataper. Scrittore e giornalista, Udine, 1989.