Sirièni
gruppo etnico della Russia nordoccidentale, un tempo stanziato in una vasta regione a ovest degli Urali settentrionali fin quasi al Mar Baltico e a est fino al basso corso dell'Ob. I Sirieni, di stirpe e lingua ugro-finnica, si designano fra loro con il nome di Komi (il popolo), comune anche ai Permiacchi o Permiachi, e vengono chiamati dai russi Zyrjane. Oggi costituiscono la minoranza etnica più importante (oltre 500.000 individui) della Repubblica autonoma dei Komi. Fin dal sec. X erano noti ai popoli scandinavi che ritenevano avessero formato una sorta di stato, il Bjarmija, nel bacino della Dvina, distrutto dagli Slavi di Novgorod; molto più probabilmente doveva trattarsi di una sorta di federazione di tribù affini, in quanto i Sirieni erano cacciatori e pescatori seminomadi che solo in tempi relativamente recenti avevano acquisito dai samoiedi Nenec l'allevamento della renna; sottomessi dagli Slavi, già dal sec. XIV divennero sedentari praticando una semplice agricoltura estensiva. La loro organizzazione sociale era basata sulle grandi famiglie patriarcali raggruppate in numerose tribù rette da capi ereditari; in caso di guerra veniva nominato un condottiero militare che guidava i combattenti uniti delle varie tribù. In origine animisti, credevano nella stregoneria ma, a partire dal sec. XIV, vennero convertiti alla religione ortodossa. Attualmente sono in gran parte acculturati ai costumi russi, pur conservando la propria lingua che ha dato origine a una vivace letteratura regionale che si ispira al notevole patrimonio tradizionale di miti, leggende e soprattutto fiabe e novelle a forte contenuto sociale. I Sirieni sono noti anche per il loro artigianato dell'intaglio e della scultura in legno che in passato ha prodotto oggetti di grande valore artistico.