Silóne, Ignàzio
Indicepseudonimo dello scrittore e uomo politico italiano Secondo Tranquilli (Pescina dei Marsi, L'Aquila, 1900-Ginevra 1978). Figlio di una tessitrice e di un piccolo proprietario terriero, entrò giovanissimo nel Partito socialista italiano; fu direttore del settimanale socialista L'Avanguardia (1920) e del quotidiano triestino Il Lavoratore, che lasciò nel 1923 a causa dei ripetuti sequestri da parte della polizia fascista. Nel 1921 partecipò alla fondazione del Partito comunista italiano, di cui assunse la direzione della federazione giovanile. Membro del Comitato centrale dal 1927, nel 1931 per l'atteggiamento critico nei confronti della linea politica del PCI fu espulso con l'accusa di trotzkismo. Durante la seconda guerra mondiale diresse a Zurigo un centro del PSI in esilio e nel 1945, rientrato in Italia, fu direttore de L'Avanti!. Deputato alla Costituente per il PSI, lasciò il partito nel 1947 all'epoca della scissione di G. Saragat. Sulla produzione letteraria di Silone ha inciso la difficile scelta ideologica di un “socialista senza partito e cristiano senza chiesa”, come lo stesso Silone si è autodefinito: la sproporzione tra la fama ottenuta all'estero e le riserve della critica in patria ha dato luogo a un vero e proprio “caso” letterario. Grande successo ebbe il primo romanzo, Fontamara (scritto nel 1930 e pubblicato nel 1933, prima in tedesco e poi nelle altre lingue), alta testimonianza delle disperate condizioni dei contadini abruzzesi sotto la dittatura fascista; La polemica politica prevale sulla narrativa nei romanzi successivi: Pane e vino (1937; nuova edizione con il titolo Vino e pane, 1955) e Il seme sotto la neve (1941). Nei romanzi scritti dopo l'esilio (Una manciata di more, 1952; Il segreto di Luca, 1956; La volpe e le camelie, 1960), la tecnica narrativa si è fatta più esperta, ma il fervore populistico si è affievolito ed è prevalsa sempre più nettamente una tendenza libertaria a sfondo cristiano. Silone ha alternato alla narrativa saggi storico-politici, tra i quali spiccano Il fascismo, le sue origini e il suo sviluppo (1934), La scuola dei dittatori (1938), pamphlet sulle tecniche per la conquista del potere, e Uscita di sicurezza (1956), autoritratto psicologico e morale, e opere teatrali: Ed egli si nascose (1944), un dramma tratto da Pane e vino, e L'avventura di un povero cristiano (1968). Postumi sono stati pubblicati Memoriale dal carcere svizzero (1979) e il romanzo Severina (1981) rielaborato in parte dalla moglie.
Bibliografia
F. Virdia, Silone, Firenze, 1967; L. D'Eramo, L'opera di Ignazio Silone, Milano, 1971; G. Rigobello, Silone, Firenze, 1975; F. Alfonsi, Ignazio Silone o della ricerca del permanente, Catanzaro, 1991.