Siad Barre, Moḥammad
generale e uomo politico somalo (Shilabo, Ogaden 1910 circa - Lagos 1995). Ufficiale di carriera uscito dall'Accademia militare italiana, diventò, nel 1965, comandante dell'Esercito Nazionale Somalo e nel 1966 fu nominato maggior generale. Di vocazione socialista, organizzò nell'ottobre 1969 un colpo di stato che lo portò al potere. Deciso a combattere il tribalismo, la corruzione e il malgoverno all'insegna del socialismo scientifico, strinse rapporti di collaborazione con l'URSS sul piano economico e militare. Fautore dell'annessione dei territori abitati da genti somale, e in particolare dell'Ogaden, dette il suo appoggio al Movimento di liberazione che, passato all'offensiva dopo la rivoluzione di Addis Abeba del 1974, riuscì a impadronirsi delle zone rivendicate, spingendosi fino alle porte di Harar. Ma l'appoggio dato da Mosca all'Etiopia portò Siad Barre a denunciare nel 1977 l'alleanza con l'URSS. Da quella data Siad Barre impresse al suo potere un carattere sempre più dispotico, ciò che determinò la nascita dei primi movimenti armati di opposizione. Nonostante i larghi aiuti economici, forniti particolarmente dall'Italia, il regime di Siad Barre si caratterizzò per la corruzione dilagante e la ferocia della repressione nei confronti dei clan considerati ostili. Ormai completamente isolato, il tiranno fu costretto alla fuga, nel gennaio 1991, dall'insurrezione della popolazione di Mogadiscio. Dopo inutili quanto sanguinosi tentativi di tornare al potere Siad Barre, che si era rifugiato della regione di Gedo, abbandonò definitivamente la Somalia e cercò scampo in Nigeria nel 1992.