Shui hu chuan
(propr., Storia in riva all'acqua), romanzo cinese di epoca Ming, variamente attribuito a Shih Nai-an o a Lo Kuan-chung. Il romanzo trae lo spunto da fatti storici cinesi, imperniati sulla figura di Sung Chiang, un ribelle che, nel periodo compreso tra il 1117 e il 1122, ebbe ai suoi ordini un esercito di fuorilegge di varie migliaia di uomini e controllò un territorio che comprendeva lo Shantung nordorientale, il Chihli meridionale, lo Shansi meridionale e l'Honan settentrionale Il quartier generale della banda era la palude del Liang-shan, nello Shantung. I capi della banda, oltre a Sung Chiang, erano trentasei e il romanzo ne racconta le vicissitudini a causa delle quali, essendo uomini retti e amanti della giustizia, o uomini semplici e popolani schietti, furono costretti a scegliere la vita illegale per sfuggire alle angherie della burocrazia corrotta. I toni vivaci della narrazione, le sue origini popolari, l'ampio quadro della società cinese del sec. XII (che l'autore tratta con chiaro riferimento alla società a lui contemporanea) fanno di questo romanzo uno dei maggiori della letteratura cinese. Una traduzione parziale dell'opera, curata da A. Andreozzi, fu pubblicata in Italia nel 1883 col titolo Storia delle spiagge inserita nella raccolta Il dente di Buddha. L'opera completa apparve nel 1956 col titolo I briganti.