Shamun, Camille
uomo politico libanese (Deir el-Qāmār 1900-Beirut 1987). Cristiano maronita, membro dell'alta borghesia d'affari, fu eletto presidente della Repubblica nel 1952. Di orientamento filoccidentale, nel 1958 sollecitò l'intervento degli Stati Uniti nel Libano per essere rieletto malgrado l'opposizione musulmana. Non riuscì nel suo intento: il generale Fuʽād Shehāb fu eletto capo dello Stato e Shamun fu costretto a ritirarsi, pur conservando ancora un grande potere, specie in ambienti conservatori, quale capo di un partito liberale. Accanito oppositore del presidente S. Frangie, filosiriano, è stato tra i sostenitori di Bashir Giumayyil e, dopo l'uccisione di questi, del fratello Amin Giumayyil. Coinvolto nella guerra civile, partecipò agli incontri di riconciliazione nazionale svoltisi a Ginevra (1983) e a Losanna (1984); nell'aprile 1984 entrò a far parte, come ministro delle Finanze, del governo guidato da Rashīd Karāmeh.