Sfòrza, Mùzio Attèndolo
(propr., Jacopo Attendolo), capitano di ventura (Cotignola 1369-Pescara 1424). Figlio di Giovanni ed Elisa Petraccini Giacomazzo, militò giovanissimo al seguito di Alberico da Barbiano, meritandosi il soprannome di Sforza. Muzio si batté per Gian Galeazzo Visconti, poi per Firenze e a Casalecchio (1402) fu sconfitto dalle truppe viscontee. Sempre per i Fiorentini, nella guerra di Pisa, sconfisse Agnolo della Pergola (1405). Seguì poi Luigi II nel Napoletano e contribuì alla sua vittoria a Roccasecca (1411), ottenendo dall'antipapa Giovanni XXIII la contea di Cotignola. Passato al servizio di Ladislao, ebbe da questo la dignità di gran conestabile (1412), che gli fu confermata anche da Giovanna II, per conto della quale scacciò da Parma Braccio da Montone (1417). Per contrasti con Giovanni Caracciolo detto Sergianni, favorito della regina, lo Sforza passò a Luigi III e si batté per gli Angioini. Morì annegato nel fiume Pescara mentre, al servizio di Giovanna II, combatteva contro Braccio da Montone (1424). Ebbe numerosi figli, uno dei quali, Francesco, suo successore nel comando della compagnia, divenne duca di Milano.