Schell, Maximilian
attore e regista austriaco (Vienna 1930-Innsbruck 2014). Fratello di Maria e come lei poliglotta, recitò in teatri austriaci, tedeschi, britannici e anche a Broadway. Si affermò nel cinema in Germania e a Hollywood, dove interpretò The young lions (1958; I giovani leoni) e ottenne un Oscar per il personaggio dell'avvocato tedesco in Judgement at Nuremberg (1961; Vincitori e vinti). Lavorò anche in Italia per I sequestrati di Altona (1962), tratto da J. P. Sartre, fu un eccellente Amleto televisivo in Germania (1959) e, dieci anni dopo, un apprezzato K. nel film austriaco Il castello, tratto dall'opera di F. Kafka. Negli anni Settanta del secolo scorso è stato attivo anche come produttore, sceneggiatore e regista (Primo amore, 1970, da I. S. Turgenev; Il pedone, 1974; Il giudice e il suo boia, 1975, da F. Dürrenmatt). Interprete nel 1979, negli USA, di Players (1982; L'ultimo gioco, di A. Harvey), apparve quale protagonista dell'impegnativo film francese di I. Azimi Les îles e nel 1985 fu tra gli interpreti di Assisi Underground. Da ricordare, infine, il documentario di montaggio Marlene, da lui diretto nel 1984 e dedicato alla M. Dietrich. Negli ultimi anni si dedicò molto al teatro, sia come interprete sia come regista, per tornare nel 1994 al cinema con Little Odessa di J. Gray, a cui sono seguite, nel 1998, le partecipazioni in Deep impact di M. Leder e in Vampires di J. Carpenter.