Sasso, Pànfilo

pseudonimo del poeta italiano Sasso de' Sassi (Modena 1454-Lonzano, Ravenna, 1527). Vissuto lontano dalle corti, si dedicò a studi filosofici e teologici, per i quali subì un processo di eresia e dovette rifugiarsi in Romagna. Come rimatore, si esercitò su vari registri, dalla politica all'amore, raggiungendo esiti persuasivi nella satira sociale. Con Serafino dell'Aquila, fu uno dei principali esponenti del petrarchismo quattrocentesco e divenne celebre per i suoi strambotti, ricchi di metafore e bisticci linguistici. Scrisse inoltre gli Epigrammata (1499), una raccolta in quattro volumi di poesie latine e un'altra, in volgare, di Sonetti, capitoli, egloghe (1501), dedicata a Elisabetta Gonzaga, duchessa di Urbino. Tutta la sua produzione in volgare è raccolta in Opera del preclarissimo poeta messer Panfilo Sasso (1511).

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