strambòtto
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(popolare strambòttolo), sm. [sec. XV; dall'ant. francese estribot, incrociato con strambo].
1) Forma lirica di origine popolare e siciliana, forse di derivazione francese, di contenuto amoroso e satirico, che poteva anche essere accompagnata da uno strumento musicale. È per lo più costituito da sei od otto endecasillabi a rima alternata; gli ultimi due possono anche essere a rima baciata (AB)ABABAB, (AB)ABABCC. Fu particolarmente usato dai poeti del Quattrocento e del primo Cinquecento (L. Giustiniani, A. Poliziano, F. Galeota, S. Aquilano) e fu ripreso nel sec. XIX da G. Carducci e G. Pascoli.
2) Per estensione, poesia di scarso valore.
3) Fig., sproposito; frottola.