Sant'Àlfio

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comune in provincia di Catania (34 km), 531 m s.m., 23,62 km², 1647 ab. (santalfiesi), patrono: santi Alfio, Filadelfo e Cirino (prima domenica di maggio).

Centro situato allo sbocco settentrionale della valle del Bove, sul versante orientale dell'Etna, nel cui parco regionale è compreso. Le abitazioni sono sparse in una zona lavica solcata da profonde cave che affluiscono nel torrente Macchia, presso la sua foce nel mar Ionio. Fu un feudo dei Paternò Castello compreso nella contea di Mascali. § L'abitato fu impiantato, a partire dagli inizi del sec. XVIII, da contadini che lavoravano nel feudo e il territorio, nel 1860, venne diviso tra numerosi proprietari. La chiesa madre dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino, di origini tardosecentesche, fu più volte rimaneggiata e presenta una facciata in pietra lavica grezza del 1923. § L'agricoltura, con frutta (soprattutto agrumi), uva da vino (etna DOC) e nocciole, l'apicoltura, lo sfruttamento dei boschi (con le attività connesse di taglio e lavorazione del legno) sono le risorse economiche principali. § A breve distanza dall'abitato si trova l'albero di castagno detto “dell'Etna” o “dei cento cavalli” (perché altrettanti cavalieri, con la regina che scortavano, vi avrebbero trovato riparo dalla pioggia), pianta millenaria di dimensioni gigantesche, secondo alcuni l'albero più antico e più grande d'Europa.

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