San Luis Potosí (città)
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Città (625.466 ab. nel 1995) del Messico, capitale dello Stato omonimo, situata 300 km a NE di Guadalajara, a 1877 m nella fertile valle omonima. Importante centro commerciale all'incrocio di numerose rotabili e linee ferroviarie, tra cui quelle per Monterrey, Tampico e Città di Messico, è sede di industrie alimentari, tessili, metallurgiche, siderurgiche, conciarie, del legno e della carta. La città ospita un'università (1826) e un museo archeologico ed etnologico. Aeroporto.
Storia e arte
Al momento della conquista spagnola la regione era abitata dagli Indios chichimechi che la difesero a lungo. Nel 1583 dei monaci francescani fondarono la missione di San Luis dove ora sorge la città. Il nome di Potosí fu aggiunto più tardi a causa delle ricche miniere di argento che si scoprirono nel vicino Cerro de San Pedro (1592). Il minerale era, infatti, così abbondante da ricordare le miniere di Potosí in Bolivia. Nel 1656 il villaggio fu nominato città dal re Filippo IV. San Luis divenne nel 1863 capitale provvisoria del Messico quando Benito Juárez vi installò il suo governo all'epoca dell'invasione francese. Occupata poco dopo dai Francesi, fu liberata nel 1866. § La città, costruita su un piano urbanistico regolare, conserva numerosi edifici barocchi, tra cui la cattedrale, fiancheggiata da due torri, con cupola decorata ad azulejos, e le chiese di S. Michele, S. Agostino e S. Francesco. Neoclassica è la chiesa del Carmine, attribuita a F. E. Tresguerras.