(República democrática de São Tomé e Príncipe). Stato dell'Africa occidentale (1.001 km²). Capitale: São Tomé. Popolazione: 158.000 ab. (stima 2007). Lingua: portoghese (ufficiale), creolo-portoghese. Religione: cattolici 70,3%, non religiosi/atei 19,6%, protestanti 7,1%, altri 3%. Unità monetaria: dobra (100 centesimi). Indice di sviluppo umano: 0,643 (128° posto). Confini: oceano Atlantico. Membro di: ONU e UA, associato UE.

Generalità

Si trova al largo della costa guineana, ed è costituito dalle due isole omonime (São Tomé, 836 km² e Príncipe, 128 km²), orlate da isolotti rocciosi. Situate in una posizione con una particolare importanza strategica, al largo del Gabon e della Nigeria, l'arcipelago fu colonia portoghese dal sec. XV. Venne quindi istituito (1951) in provincia d'Oltremare, poi raggiunse l'indipendenza nel 1975, nell'ambito della dissoluzione dell'impero coloniale portoghese in Africa, che seguì quasi immediatamente al colpo di Stato in Portogallo (25 aprile 1974). Queste due isole, dalla vegetazione lussureggiante (oltre il 28% della superficie del Paese nel 2007 era ricoperta di foreste), rappresentano le principali entità amministrative dell'arcipelago: Príncipe gode, dal 1992, di una certa autonomia; São Tomé, dove ha sede la capitale omonima, è divisa in sei distretti.

Lo Stato

São Tomé e Príncipe è una Repubblica democratica. In base alla Costituzione del 1990 il presidente della Repubblica e l'Assemblea nazionale, cui è affidato il potere legislativo, sono eletti a suffragio diretto. Il sistema giudiziario del Paese si fonda sul diritto portoghese e sulle consuetudini locali. Al vertice dell'ordinamento giudiziario vi è la Suprema corte di giustizia, i cui membri sono nominati dall'Assemblea nazionale, successivamente troviamo le corti di prima istanza con competenza civile e penale. La scuola primaria è obbligatoria per soli 4 anni. La scuola secondaria si articola in due cicli, il primo di 5 anni e il secondo di 2. Il numero esiguo di abitanti ha reso possibile un processo di alfabetizzazione omogeneamente diffuso sul territorio (la percentuale di analfabeti è pari al 12,1%). Sulle isole non è presente nessuna università.

Territorio: geografia fisica

Le isole poggiano sulla dorsale sottomarina detta del Camerun, che attraversa il golfo di Guinea con andamento NE-SW e continua sul continente con i monti del Camerun. L'arcipelago, di origine vulcanica, è montuoso, dominato da rilievi di rocce basaltiche e trachitiche, con coni vulcanici che raggiungono i 2024 m nel Pico de São Tomé, nell'isola omonima; questa è posta a 260 km circa dalla costa del Gabon, ha forma compatta, ovale, e a S si articola in una breve penisola. Le coste sono per lo più alte e rocciose, offrendo di rado buoni approdi. Príncipe si trova 210 km dalla costa della Guinea Equatoriale. Poste tra 0º e 2º lat. N, perciò in piena area equatoriale, le isole hanno piogge copiose e temperature elevate tutto l'anno, con massimi tra giugno e ottobre.

Territorio: geografia umana

Ai portoghesi spetta anche il popolamento dell'arcipelago; sulle isole infatti, disabitate al momento della scoperta, furono fatti affluire gruppi neri dal continente, soprattutto dall'Angola, portoghese anch'essa, e naturalmente furono adibiti ai lavori di piantagione (la densità è di 158 ab./km²). La maggioranza della popolazione è costituita da mulatti (79,5%); seguono poi neri (17,6%), portoghesi (0,2%) e altri gruppi (2,7%). Negli ultimi decenni del Novecento, venuti meno gli apporti migratori dall'estero (braccianti neri provenienti dal Mozambico e dall'Angola e capoverdiani), alla crescita della popolazione ha contribuito esclusivamente l'incremento naturale, visto che la natalità si mantiene elevata e la mortalità è dimunuita grazie alle migliorate condizioni igienico-sanitarie. La capitale São Tomé, posta sulla costa nordorientale dell'isola omonima, concentra ca. un terzo della popolazione (la popolazione urbana era il 61% nel 2008); per il resto gli abitanti risiedono nei villaggi rurali delle piantagioni e nei piccoli centri: Porto Alegre, Santana, Neves, e nell'isola di Príncipe Santo Antônio.

Territorio: ambiente

Le isole mostrano ancora, specie nell'interno, vasti lembi della lussureggiante foresta pluviale da cui un tempo erano interamente ricoperte; ampie aree sono però oggi occupate dalle piantagioni di cacao, caffè e zucchero, introdotte dai coloni portoghesi. La flora e la fauna assomigliano molto a quelle della vicina Guinea Equatoriale, benché siano presenti alcune specie endemiche. I problemi ambientali che colpiscono queste isole sono legate ai processi di deforestazione e di erosione del suolo. Il Parco Nazionale di Obo è l'unica area protetta del Paese.

Economia

Al momento dell'indipendenza nel 1975 l'agricoltura di piantagione venne in larga parte nazionalizzata; seguì un periodo di economia pianificata che, invece di sollevare il Paese dalla condizione di povertà in cui giaceva, determinò un calo della produzione. Negli anni Ottanta e Novanta del Novecento anche grazie all'aiuto del FMI e della Banca Mondiale, il Paese tentò un risanamento della propria economia, privatizzando molte piantagioni e creando una zona franca per favorire gli investimenti stranieri. La crescita del PNL tra il 2006 e il 2007 è stata elevata e la scoperta di giacimenti di idrocarburi offshore ha attirato capitali stranieri; rimangono molto elevate inflazione e disoccupazione; nel 2008 il reddito pro capite si attestava su 1.101 $ USA. § L'agricoltura occupa circa un terzo della popolazione attiva: principali prodotti sono il cacao, le noci delle palme da cocco e da olio, la manioca e copra. § Gli isolani si dedicano anche alla pesca, i maggiori proventi della quale derivano dalla vendita di licenze a flotte straniere, e, in misura però molto ridotta, all'allevamento del bestiame. § La presenza dell'industria è limitata essenzialmente all'attività di trasformazione dei prodotti agricoli. § La bilancia commerciale presenta una situazione di deficit, mentre forte è l'indebitamento con l'estero: buona parte dei piani di sviluppo sono stati finanziati con il ricorso a crediti erogati dalla BIRS, dalla Banca Africana di Sviluppo e da altre istituzioni finanziarie internazionali. Le esportazioni sono costituite soprattutto dal cacao, seguito da copra e noci di cocco, mentre le importazioni consistono essenzialmente in cereali e altri generi alimentari. L'importanza del settore privato nell'esportazione è stata crescente e ha potuto beneficiare della significativa semplificazione delle procedure commerciali. § Assai ridotte sono le vie di comunicazione; la capitale è il principale centro portuale e aeroportuale del Paese. § Notevole potenziale economico presenta la valorizzazione delle risorse turistiche, al cui fine sono stati intrapresi miglioramenti infrastrutturali e campagne d'incentivazione.

Storia

Scoperte da navigatori portoghesi nel 1451 (o secondo altri, nel 1471), dal 1485 le isole passarono in appannaggio ad alcuni feudatari portoghesi e nel 1522 direttamente alla corona portoghese, alla quale rimasero, salvo che per un breve intervallo di dominio olandese (1640-44). La loro posizione strategica (300 km dalla costa del golfo di Guinea) fece sì che i colonizzatori le utilizzassero per secoli come stazione di rifornimento delle navi e scalo per la tratta degli schiavi. Nel 1951 l'arcipelago venne dichiarato provincia d'Oltremare, con autonomia amministrativa e finanziaria e un deputato all'Assemblea Nazionale portoghese. Successivamente presero però consistenza movimenti nazionalisti e in particolare il Movimento per la Liberazione di São Tomé e Príncipe (MLSTP). Nel 1974 ad Algeri fu siglato un accordo fra i delegati di Lisbona e quelli del MLSTP in base al quale l'arcipelago accedeva all'indipendenza il 12 luglio 1975. L'organizzazione dello Stato assunse allora un orientamento socialista, con l'instaurazione di un sistema politico a partito unico. Dopo aver superato la minaccia di un paio di golpe (1978 e 1980), in seguito al peggioramento del quadro economico, il governo allentò i legami con i Paesi socialisti assumendo una posizione di non-allineamento (1984), preludio a un graduale avvicinamento diplomatico e commerciale agli Stati Uniti e all'Europa occidentale. Dal 1987 si avviò quindi un processo di liberalizzazione della politica interna, che nel 1990 portò alla promulgazione di una nuova Costituzione che garantiva l'introduzione del multipartitismo. Le prime elezioni politiche dall'indipendenza si tennero nel 1991 e nello stesso anno venne eletto presidente Miguel Trovoada, rieletto nel 1996. Le elezioni del 1998 assegnarono la vittoria al MLSTP e, nel 1999, Guilherme Pósser da Costa fu eletto primo ministro. Nel 2001 divenne presidente Fradique de Menezes, ricco imprenditore. Nelle elezioni legislative del 2002 il MLSTP ottenne la maggioranza assoluta: dovette però spartirsi il governo con la neonata coalizione denominata Movimento Democratico delle Forze del Cambiamento (MDFM/MP). Nelle presidenziali del 2003 Fradique de Menezes venne rieletto, ma, mentre nel luglio di quell'anno si trovava in Nigeria, un colpo di stato militare, guidato da Fernando Pereira, rovesciò il governo democraticamente eletto: nove giorni dopo, in cambio di un'amnistia i leader del colpo di stato restituirono i pieni poteri al Presidente. Nel marzo 2006 si sono svolte le elezioni: l'Alleanza democratico-liberale (MDFM/MPL), precedentemente all'opposizione, ha superato in termini di voti il MLSTP. In luglio le elezioni presidenziali hanno riconfermato F. de Menezes con il 60% dei voti.

Cultura: generalità

L'architettura indigena prevede piccole case di legno sopraelevate circondate da piccoli giardini (kintéh); tali abitazioni sono diffuse sia in campagna sia nelle aree urbane. Intorno alla struttura principale vengono montate capanne e tettoie di ogni genere. Solitamente i lavoratori delle piantagioni sono alloggiati in grandi baracche di cemento e case conosciute come sanzalas, sulle quali incombono le grandi abitazioni degli amministratori delle piantagioni. L'alimentazione si basa su frutti tropicali, banane da legume e banane, mentre il pesce è la più comune fonte di proteine. Le verdure vengono cotte nell'olio di palma. Fin dai tempi del colonialismo i cibi originari di altri Paesi sono entrati a far parte della dieta alimentare degli abitanti: il riso e la farina di frumento sono gli ingredienti principali di chi vive in città. Solitamente viene cucinato un solo pasto caldo al giorno, prima del tramonto; la colazione consiste nel cibo riscaldato della sera prima o in tè e pane; si mangia intorno al focolare, che in molte abitazioni è allestito in una struttura, fatta di legno o rami, separata dal corpo centrale. Nell'isola di São Tomé è ancora viva una forma di rappresentazione teatrale molto particolare, unica nel continente. Si chiama Tchiloli e prende spunto dalla storia dell'omicidio del nipote del duca di Mantova, Valdevinos, e del processo al suo assassino. La tradizione risale al XVI secolo, e la narrazione si svolge in portoghese antico e Forro (nome che danno gli abitanti alla loro parlata creolo-portoghese). Gli attori sono tutti uomini, ognuno recita sempre la stessa parte indossando costumi variopinti ispirati agli abiti di corte (redingote, giacche con bottoni d'oro, parrucche): le varie scene sono inframmezzate da una musica fatta con tamburi, flauti e altri strumenti africani che accompagnano la danza degli attori. La rappresentazione dura cinque ore o anche di più. La danza risente non solo delle influenze provenienti da altri Paesi africani (Congo, Angola), ma anche dei ritmi di Paesi di lingua portoghese (Capo Verde, Brasile). Particolarmente vivace è il Danço Congo, simile alla samba; altre danze popolari, dai ritmi trascinanti, sono il bulaué e la puita.

Cultura: letteratura

La società creola, fortemente meticciata, ha un'interessante letteratura folcloristica arcaica, come i chiloli, rappresentazioni teatrali derivanti dagli autos portoghesi del ciclo di Carlo Magno, adattati ai ritmi d'Africa. Nella seconda metà del sec. XIX appare una letteratura scritta in portoghese, con le poesie di Francisco Stockler (ca. 1839-1884), venate di sarcasmo, e i Versos postumi (1916) di C. da Costa Allegre (1864-1890), che esprimono l'amarezza di chi prova la difficoltà di vivere in una società bianca e una frustrante coscienza razziale. Nella prima metà del sec. XX João dos Santos Lima (1897-1967) crea scanzonate ed eleganti canzoni in creolo e Marcelo Veiga (1892-1976) prelude ai temi della Négritude nei suoi versi di protesta antirazzista e anticolonialista. Fra gli scrittori più noti, il poeta e saggista Francisco J. Tenreiro (1921-1963), che canta i valori della propria ritrovata identità nera, le poetesse Alda do Espirito Santo (n. 1926) e Manuela Margarido (1926-2007) e il poeta Thomás Medeiros (n. 1931) che, attraverso l'amore per la madreterra Africa, esprimono un fervore di lotta e un anelito alla libertà. La fioritura poetica sembra esaurirsi dopo l'indipendenza, periodo in cui prevale il tema della ricostruzione nazionale. Sono però da segnalare alcune eccezioni: i poeti Leoter de Meneses, Ana Maria de Deus Lima (n. 1958) e Carlos Espírito Santo (n. 1952) che opta per il creolo. Tra i prosatori si segnalano Mario Domingues, Alves Preto e i portoghesi Sum Marky e Fernando Reis.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora