Robinson Crusoe
(The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe, of York, Mariner, Written by Himself). Romanzo dello scrittore inglese D. De Foe pubblicato nel 1719. De Foe prese lo spunto dall'esperienza realmente vissuta dal marinaio Alexander Selkirk e scrisse il libro facendolo passare per le autentiche memorie del protagonista, giovane avventuroso che naufraga su un'isola deserta alle foci dell'Orinoco e vi rimane per 28 anni, riuscendo a crearsi le condizioni indispensabili di vita sulla base dei pochi elementi disponibili e dell'aiuto del selvaggio Venerdì. L'intento edificante di De Foe (da cogliere nell'atteggiamento di fiducia tenace e paziente di Robinson Crusoe nell'intervento determinante della Provvidenza) fu offuscato dal fascino del racconto, che deriva soprattutto dall'avvincente senso di verità offerto dal quadro concreto della lotta di un uomo contro la natura, del suo ripercorrere pazientemente il cammino della civiltà. Solo Rousseau ne riscoprì più tardi i valori filosofici e pedagogici. Spinto dal successo, De Foe pubblicò 4 mesi dopo una seconda parte: The Farther Adventures of Robinson Crusoe (Ulteriori avventure di Robinson Crusoe), cui seguì nel 1720 la terza: Serious Reflections during the Life and Surprising Adventures of Robinson Crusoe, entrambe ben lontane dall'offrire l'interesse della prima. Le numerose traduzioni, imitazioni e adattamenti che Robinson Crusoe ispirò diedero origine anche a un genere letterario chiamato robinsonata, diffuso specie in Germania: tipo di romanzo che descrive la sopravvivenza di un uomo in un'isola deserta al pari di Robinson. Si ricordano: Wunderliche Fata einiger Seefahrer (1731-43; Le strane vicende di alcuni navigatori) di J. G. Schnabel, Robinson der Jüngere (1779; Robinson il giovane) di J. H. Campe, Der Schweizerische Robinson (1812-13) di J. R. Wyss.