Rivaròla, Agostino
cardinale (Genova 1758-Roma 1842). Ecclesiastico di nobile famiglia, fu successivamente governatore di Sanseverino (1793), delegato a Perugia (1800) e infine prolegato a Macerata (1802). Uno dei più solerti a riprendere possesso per conto della Santa Sede dei territori pontifici al crollo dell'impero napoleonico (1814), fu nominato cardinale nel 1817 ed ebbe il governo di Roma. Sacerdote assai rigido e austero, di tendenze conservatrici, nel 1824 fu inviato a Ravenna con pieni poteri per combattere i carbonari e si rese tristemente celebre per la sentenza pronunciata il 31 agosto 1825 contro ben 508 imputati: tra questi, sette furono condannati alla pena capitale (commutata poi a 25 anni di carcere), tredici ai lavori forzati, sei alla prigione perpetua, due all'esilio perpetuo, novantaquattro a pene detentive varie e 386 alla sorveglianza e al “precetto politico”. Chiuso il processo, Rivarola si sforzò in vari modi di fare opera di pacificazione tra carbonari e sanfedisti, ma non approdò a nulla e fu anzi fatto segno a un attentato (23 luglio 1826) per cui, allontanato per prudenza da Ravenna, fu inviato a Genova e dal 1829 nominato prefetto delle Acque di Roma.